mercoledì 10 dicembre 2008

nevica. e sto bene

non di salute, quello no: i cosiddetti "mali di stagione"
hanno tr
asformato casa in una specie di lazzaretto
però stamattina ci siamo svegliati
per l'ennesima volta
con i fiocchi che danzavano
davanti alle finestre

il primo pensiero è andato
al trasporto dei b
imbi:
da quando ci siamo trasferiti
nella mia città natale,
ci muoviamo praticamente solo in bici
(con buona pace del sogno realizzato
di cui parlavo qualche post addietro)
di recent
e l'amministrazione cittadina non ha brillato
per la pro
ntezza con cui ha saputo reagire alle intemperie
e così l'im
magine di ciclabili polverose di neve,
sopra u
no strato di ghiaccio, ci ha per un attimo bloccato
ma no, alla fine a
bbiamo deciso di uscire comunque
e così ci siamo mobilitati,
ognuno col
suo prezioso carico
in un sellino aggiuntivo, sotto la neve
il percorso non era libero da insidie
(le discese
in bici sulla neve, per esempio)
ma, a un certo punto, sento una
vocina serena
che spezza l'ovattato silenzio tra i fiocchi
era mio figlio che, dal seggiolino,
cantava una canzoncina natalizia in tedesco
nevica. e sto bene

lunedì 8 settembre 2008

vacanSe improvvis(at)e...

è bello, di quando in quando, scoprire di avere ancora un lato umano
come durante delle vacanze non previste
vissute per la prima volta, da qualche anno a questa parte,
come vere vacanze: alla giornata, senza pianificare nulla
scoprendo così di riuscire ancora a divertirsi, a ridere
coi propri cari, senza l'incubo di un lavoro da consegnare
o qualcos'altro da fare
scoprire di non essere poi così male, come padre
anche se l'unico riconoscimento che hai
è che la tua presenza viene richiesta
anche quando non è necessaria
è bello sapere che per qualcuno
è importante averti vicino
chissà come faccio, il resto del tempo

venerdì 1 agosto 2008

le meraviglie nella vita di ogni giorno

ho appena visto il filmato di una donna americana che, avendo trovato una patatina al formaggio di forma strana, l'ha subito spacciata per sacra
"la famiglia è unita" recita il servizio, "e la patatina verrà conservata ed esposta in casa"

la cosa che mi meraviglia è quanto bisogno abbiano, le persone, di trovare qualcosa di meraviglioso
così tanto bisogno che dimenticano di avere di fronte qualcosa di meraviglioso ogni giorno
basta accorgersene, anche nelle piccole cose
che diamo ormai per scontate con fin troppa facilità

come il sorriso di un figlio, o della propria compagna
o il vento in faccia in una corsa in moto
o il profumo dell'aria durante una camminata nel bosco

è davvero necessario cercare Dio nelle patatine?

venerdì 11 luglio 2008

basta poco...

...per sentirsi in pace con se stessi
un compleanno, un viaggio,
una serata tranquilla in riva al lago
seguita da un rientro quasi surreale
lungo una stradina abbarbicata su un costone
un gruppo di amici uniti dalla stessa passione,
che si vedono poco ma quando si vedono conta

giovedì 3 luglio 2008

quando meno te l'aspetti

sono due anni che me ne sono innamorato,
da quando l'ho vista la prima volta

nera, essenziale, la sintesi di tutto ciò che mi piace
in un determinato tipo di moto

poi sono cominciate le pare

'ne ho già una (due), questa è a iniezione
(e si sa che i veri uomini vanno solo a carburatore),

però la mia è bella e comunque ci son stato dietro tanto,
in fondo è proprio quello che cercavo...'


così sono passati due anni,
in cui l'amore per la cavalcatura attuale è lentamente scemato

(principalmente per colpa delle molte ore in meno passate in sella)
ed è aumentata l'idea di quella nuova

nel frattempo è anche uscito un nuovo motore
(ma mica è 'vero': è a iniezione...)

ancor più tradizionale nelle sue misure,
nonostante la diavoleria elettronica che lo fa girare


infine ho deciso: la prendo
ho venduto una delle due, l'altra l'ho messa in vendita,
ma è subito arrivat
a la doccia fredda
'ah, la devi ordinare, e se la ordini adesso la vedi tra due mesi'

non la ordino per principio: la moto si prende col cuore
l'acquisto deve essere come un bacio rubato di sera in un vicolo:
appassionato, folgorante

e così avviene: due mesi dopo
ne scopro una in pronta consegna,

faccio un paio di telefonate e,
proprio
mentre sono a vederla,
arriva la conferma che aspettavo

per cui carte su carte, un paio di trattative ed eccola là, dietro di me, nera ed essenziale come l'ho sempre sognata

un caffè - nero e senza zucchero, o non arrivo a domattina

sono solo le due e chissà perché mi è venuto in mente di creare un blog
forse perché mi hanno appassionato quelli di un paio di amici - che in realtà non sanno nemmeno chi sia
però mi piace leggerli, ne condivido (in parte) i pensieri e i valori e mi piace pensare di avere anch'io qualcosa da dire

però ora è meglio che vada a farmelo, quel caffè, o non finirò mai il lavoro che ho in consegna domattina e che, mio malgrado, mi costringerà a sedere davanti al pc fino al risveglio del resto del (mio) mondo

[20 minuti dopo]
ecco, sgattaiolo in cucina che sembro rutger hauer in furia cieca, pulisco la caffettiera cercando di non svegliare nessuno (non per altro, ma perché se sveglio qualcuno non lo finisco di certo, il lavoro), la riempio d'acqua, mi avvio alla credenza e... il barattolo del caffè è vuoto.
la vita che mi suggerisce con eleganza di andare a dormire, e baffangulo il lavoro?